Attenzione alle frodi nel pesce fritto: come riconoscere il vero merluzzo. L’estate è la stagione in cui molti italiani amano concedersi una frittura di pesce in riva al mare o una grigliata in un ristorante tipico. Ma non sempre ciò che arriva nel piatto corrisponde a quanto ordinato. Diverse associazioni dei consumatori, tra cui Altroconsumo, hanno più volte segnalato casi di sostituzioni ingannevoli di pesce, con specie meno pregiate vendute come merluzzo o altri pesci più costosi.
Perché accade?
Il motivo è semplice: il prezzo. Alcune specie, come il merluzzo carbonaro (pollack o merluzzo nero), possono costare fino alla metà rispetto al merluzzo bianco atlantico. Per il cliente, però, il costo della porzione al ristorante resta lo stesso, e il rischio è di pagare caro un prodotto che non corrisponde alle aspettative.
Merluzzo o merluzzo nero: come distinguerli?
Entrambi appartengono alla stessa famiglia e hanno dimensioni simili, ma ci sono differenze:
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Merluzzo bianco: carne chiara, compatta, succosa e delicata, che non si sfalda facilmente.
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Merluzzo nero (carbonaro): carne più scura, con una linea nera visibile dopo la cottura; consistenza più fibrosa e secca, sapore leggermente “legnoso”.
Queste caratteristiche possono essere difficili da notare se il pesce è coperto da una panatura spessa o fritto in pastella, come accade nella frittura di pesce.
Come tutelarsi
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Leggere il menu: il nome deve essere chiaro e completo. La dicitura generica “merluzzo” può nascondere altre specie.
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Chiedere al personale: non esitate a domandare quale pesce venga servito realmente.
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Affidarsi a locali seri: i ristoranti trasparenti non hanno motivo di nascondere l’origine del pesce.
Un consiglio finale
Il pesce fresco, cucinato correttamente, è un alimento ricco di proteine nobili, vitamine, minerali e acidi omega-3. Goderselo è un piacere della nostra cucina mediterranea, ma conviene sempre fare attenzione per non cadere vittime di pratiche poco oneste.