Perché non bisogna conservare il riso cotto per il giorno successivo

Conservarlo in frigorifero per più di 24 ore aumenta il rischio di diarrea, febbre e dolori addominali, secondo un’esperta di sicurezza alimentare. Il riso è presente nella dieta quotidiana di molte famiglie, ma la sua conservazione dopo la cottura può comportare pericoli poco visibili. Cristina Lora, tecnologa alimentare e specialista in sicurezza alimentare, ha sottolineato l’importanza di controllare questa abitudine durante un’intervista al podcast Hábito Zero. L’esperta ha sottolineato che “la sicurezza alimentare è una roulette russa” perché una persona può consumare lo stesso alimento per anni senza problemi e, improvvisamente, subire un’intossicazione.

Come ha spiegato, questa situazione richiede particolare attenzione in alcuni gruppi:

  • Donne in gravidanza.
  • Bambini piccoli.
  • Neonati.
  • Persone immunodepresse.

Alternative di conservazione

La specialista ha spiegato che questo fenomeno non si verifica con la stessa intensità in altri alimenti. Nella pasta, ad esempio, la conservazione in frigorifero può protrarsi per due o tre giorni senza rappresentare un pericolo simile. Per quanto riguarda il riso, invece, la raccomandazione rimane rigorosa: non superare le 24 ore.

In alternativa, è possibile ricorrere al congelamento per prolungarne la durata, anche se questo può alterare la consistenza e il sapore dell’alimento.